“Al Cinema in auto contro il virus tra USA e Vittoriale”, intervista a Edoardo Filippo Scarpellini

Forse quest'estate non andremo al mare ma al drive in sì, visto che c'è in programma un'invasione nazionale, ultima speranza per salvare il cinema dal rischio estinzione durante la vita distanziata. Un po' come è successo con i ristoranti, che hanno ripiegato sul delivery, anche l'intrattenimento (si stimano 300mila lavoratori in disoccupazione) cerca idee. Con un ripescaggio dagli Anni30, quando negli Stati Uniti Richard Hollingshead - la cui madre curvy non riusciva a sedersi nelle normali poltrone - brevettò la formula del maxi schermo e del pubblico a bordo delle auto.

Ottimo per contenere il virus: la macchina fa da barriera senza bisogno di plexiglass invadenti. Va detto che la mania dei drive in era già nell'aria da un po', anche prima che ci girasse il Covid-19, con esperimenti di successo, come quello a Milano del Cinema Bianchini all'Idroscalo. Ora però i programmi si rincorrono in tutta Italia e non solo. In Lombardia si annuncia la prima di molte proiezioni al Vittoriale degli Italiani, la casa-museo di Gabriele D'Annuncio a Gardone Riviera, posto per 50-60 auto. Da Cagliari a Verona, 20 città e oltre hanno già aderito a "Live drive in", palchi e schermi un po' ovunque cosi che il pubblico possa godersi anche concerti e spettacoli al volante. Con vendita biglietti, cibo, bibite e pure merchandising direttamente dallo smartphone.

Negli Stati Uniti, dove ci sono già 305 drive in, si aprono nuove arene e  si sta costruendo la più grande al mondo, in Florida. E pure in Corea del Sud, Paese modello per come ha combattuto il virus, i 21 esistenti stanno prosperando, tra l'altro in un momento in cui l'industria cinematografica locale è all'apice, con Parasite primo straniero a vincere un Oscar. I biglietti venduti sono raddoppiati, con famiglie ma soprattutto coppie innamorate, che cercano un po' di intimità fuori casa. Salvifico drive in? "Mah...", secondo Edoardo Filippo Scarpellini, AD del Gruppo MilanoCard che da anni porta il suo Cinema Bianchini fuori dalle sale: un battello sui Navigli, i tetti del Duomo, la piscina Cozzi. "Mi sembra molto bello che ci si occupi di cinema e di arte, ma dubito che le persone abbiano tutta questa fretta di correre a vedersi un film dopo due mesi di reclusione, con le piattaforme di streaming che si sono prese una fatta ulteriore di mercato.  Noi comunque stiamo già collaborando con una realtà molto grande per portare il drive in su tutto il territorio nazionale: ma saranno eventi gratuiti, il potere di acquisto degli italiani non è lo stesso di Febbraio e il biglietto per il cinema non sarà una priorità". Speriamo bene.